BIRRA, SPORT E SALUTE

Ritorniamo a parlare di birra, la storica bevanda sociale che si adatta a qualsiasi situazione. Ma la birra fa bene o fa male? Come sempre è tutto relativo, vediamo il perché.

La birra contiene alcol:

Il primo punto che bisogna avere chiaro in mente è che la birra è una bevanda alcolica. La gradazione varia molto da 3-10° di alcol e quindi non si può paragonare una birra da 7° alcolici a quella di 4°. Il nostro fegato riesce a tollerare fino a 1 unità alcolica al giorno nella donna, e fino a 2 unità alcoliche nell’uomo. Un’unità alcolica corrisponde a 12 g di etanolo, pari a quelli contenuti in una birra da 4,5° piccola da 33 cl. Nel caso di una birra da 9° invece, per la stessa quantità (33 cl) saranno presenti ben 2 unità alcoliche, pari a 24 g di etanolo. 

L’alcol è tra le cause principali di morte, provocando danni al cervello, al fegato e compromettendo tante altre funzioni essenziali come quella neuromotoria, diminuendo la velocità di attivazione muscolare e a seconda della quantità bevuta anche l’equilibrio e le capacità cognitive. Gli effetti dell’alcol variano molto a seconda del soggetto, del sesso e dell’età. Fino a 21 anni gli enzimi in grado di metabolizzare l’alcol non arrivano a maturazione e prima dei 16 anni sono del tutto assenti. I danni quindi per il consumo di alcol sono ancora più devastanti, con maggiori possibilità di sviluppare dipendenza anche se si consumano piccole quantità.

La birra fa ingrassare:

La birra si beve in abbondanza talvolta con più facilità dell’acqua, ignorando l’apporto calorico che ha. Anche in questo caso è la quantità e la qualità che fanno la differenza. Una lattina da 33 cl apporta da circa 150 Kcal a 180 Kcal a seconda della birra. Generalmente più è alto il grado alcolico, più è calorica.

La birra favorisce la disidratazione:

Sempre a causa del contenuto di alcol, la birra favorisce la diuresi e quindi la disidratazione. Si consigli di evitare di berla a digiuno, e dopo lo sport, quando invece è fondamentale una corretta reidratazione per assicurarsi un buon recupero muscolare.

La birra contiene polifenoli, vitamine e minerali:

Dalle analisi di laboratorio risulta che la birra contiene diverse vitamine del gruppo B, minerali, quali ad esempio calcio, silicio e magnesio, e una variabile quantità di polifenoli e di melatonina. Tra i vantaggi parrebbe esserci quindi una buona attività antiossidante e anti infiammatoria legata alla presenza dei polifenoli. Anche la melatonina contribuirebbe alle attività sopra citate, e potrebbe favorire il sonno. Da studi diversi, pare che le birre artigianali, non filtrate, contengano una maggiore quantità (fino a 3 volte in più) di polifenoli e di vitamine rispetto a quelle convenzionali. Tuttavia la quantità di antiossidanti tende a essere proporzionale a quella alcolica, quindi tanto più è alto il grado alcolico, tanti più sono gli antiossidanti. Si assiste così ad un braccio di ferro continuo tra pro e contro della birra.

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La birra e lo sport

L’alcol è nemico del recupero muscolare. Oltre alla disidratazione, che abbiamo visto sopra, il consumo anche di piccole quantità di alcol (ben al di sotto di un’unità alcolica al giorno), comporta la riduzione di circa il 50% nella secrezione del GH, ormone della crescita, e del 63% della sintesi proteica. L’assunzione moderata o prolungata di alcol porta nell’uomo anche a rallentare la secrezione di testosterone per più giorni, fino a 7 giorni in caso di sbornia.

Se state cercando di ottimizzare la performance sportiva, o cercate di aumentare la massa muscolare, evitate quindi di bere alcol prima di andare a dormire. Per di più la birra aiuta ad addormentarsi, ma disturba poi il sonno, riducendo le fasi di sonno profondo, essenziali per un buon recupero.

Per questo motivo e per la disidratazione che può indurre, la birra non può essere considerata neanche una buona bevanda post allenamento, soprattutto quando si è in quota. La versione analcolica, potrebbe essere più indicata, ma la quantità di antiossidanti, minerali, vitamine in essa contenuta sembrerebbe essere nettamente minore rispetto alla versione classica. Quindi, analizzando le alternative, una birra analcolica può essere migliore della birra classica e in alcuni casi anche delle bibite gassate, ma non sarà mai come una soluzione specificatamente formulata per ottimizzare il recupero post allenamento.

Quale birra bere e quando?

Tra pro e contro, la birra resta una bevanda sociale da consumare con moderazione. In assenza di particolari patologie, il consiglio è di bere quella che si preferisce, ma rispettando le unità alcoliche indicate per limitare i danni indotti dall’alcol. Sarebbe inoltre da preferire in abbinamento ai pasti, e lontano da allenamenti e dal riposo notturno. Infine se proprio volete cercare il pelo nell’uovo, le birre “aromatizzate” con l’aggiunta di frutta come per esempio la Kriek belga, alle ciliegie, sembrerebbe contenere la più alta quantità di polifenoli in rapporto ai gradi alcolici (solo 3,5° per la Kriek). Questa tendenza è confermata in quasi tutte le birre aromatizzate ad eccezione di quelle con mela, albicocca, te verde o miele.