BIRRA, BEVANDA SOCIALE

Mentre in Germania si sta celebrando una delle feste più famose al mondo, l’OKTOBERFEST, è d’obbligo onorarne l’ospite, con un curioso approfondimento, proprio sulla birra.

La birra ha origini antichissime. La prima prova della produzione di una pozione assimilabile alla birra risale a circa il 3700 a.C. in Asia. Furono i Sumeri, gli Assiro-Babilonesi, e gli Egizi a diffonderla inizialmente. Da alcuni reperti mesopotamici, sembrerebbe che fosse già una “bevanda sociale”. Consumata in compagnia e bevuta utilizzando una particolare cannuccia con dei fori nella parte inferiore, la cui funzione era di filtrare la birra dei residui di scorze d’orzo o di aromi vari, era già stata inserita in modi di dire come per esempio: "Mangia pane, bevi birra, prendi il divertimento!" oppure "Chi non conosce la birra non sa cosa sia il buono".

I Greci nonostante non considerassero “quel vino fatto con orzo” una bevanda molto virile, per il basso grado alcolico, già solevano berla durante i giochi olimpici, un po’ come si fa adesso sul divano guardando la partita di calcio.

La birra si diffuse in tutta Europa e, con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, diventò simbolo della tradizione celtica e germanica. Nel medioevo fu “raffinata” grazie al lavoro dei monaci che dedicarono moltissimo a sviluppare il processo di birrificazione per generare principalmente due tipologie di birra, una “beverina” da tutti i giorni, e una più alcolica per le grandi occasioni.

Nel 1487 a Monaco di Baviera, Guglielmo IV emano il Reinheitsgebot, ovvero il decreto di purezza. Con questa norma, considerata la più antica regolamentazione nel settore igienico-alimentare e la più antica a tutela dei consumatori mai emessa, si definivano gli unici tre ingredienti per fare la birra in Baviera: acqua, luppolo e malto d’orzo. Ancora oggi possiamo trovarne traccia sulle etichette di birre prodotte nei più antichi birrifici di Monaco.

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Saltiamo sulla linea del tempo fino al 1810, quando la birra, sempre più apprezzata, fu protagonista dei festeggiamenti per le nozze tra il principe di Baviera, successivamente salito al trono come Ludwig I, e Teresa di Sassonia-Hildburghausen, dando luogo alla prima edizione dell’Oktoberfest. Quest’anno siamo alla 188^ edizione della festa, che si svolge sempre sullo stesso prato e all’interno dei tendoni in cui solo i sei birrifici tradizionali di Monaco (Paulaner, Spaten, Hofbräu, Hacker-Pschorr, Augustiner e Löwenbräu) servono litri e litri di birra, ai soli che trovano posto a sedere. Altra particolarità della festa è che la birra dell’Oktoberfest è una versione speciale così come il Maß, un boccale da un litro, che spesso diventa oggetto da collezione.

Seppur non sia un tocca sana, la birra consumata con moderazione può e deve mantenere il suo status di “BEVANDA SOCIALE”. Della birra, infatti, tra curiosità, caratteristiche e storie con immagini di socialità e condivisione si potrebbero scrivere fiumi di pagine. A proposito di fiumi, prima di lasciarvi vi racconto un ultimo aneddoto: il “London Beer Flood”. Era il 17 ottobre 1814 (gli scaramantici avranno ulteriore ragione per credere alla sfortuna del 17, anche se si trattò dell’ennesima superficialità umana), quando esplose la prima botte nel birrificio Meux di Londra. Si generò una sorta di reazione a catena liberando un milione e mezzo di litri di birra, per cui un’onda di 4,5 m si riversò in strada abbattendo muri e allagando le case e le strade nelle vicinanze. Gli amanti della birra accorsero con secchi e catini per recuperare la bevanda d’oro, mentre altri si chinavano per bere la birra che sgorgava dalle porte e finestre.  Quest’immagine che qualche amante della birra potrebbe aver sognato, in realtà causò l’allagamento di case, la distruzione di due edifici e la morte di otto/nove persone.

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